In Italia purtroppo non si sa con certezza quanti siano i pianificatori territoriali e che cosa effettivamente facciano. Non esiste un registro centrale dei laureati in urbanistica e pianificazione territoriale e ambientale, né esiste un registro di coloro che, in un modo o nell’altro, svolgono la nostra professione, che è molto variegata per formazione e per campi di applicazione. Spesso si sono fatte delle stime, basandosi su una varietà di fonti a disposizione, ma che in genere non restituiscono un’immagine davvero corretta della situazione italiana. In altri paesi le cose sono più semplici.
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Fatto
Il 15 marzo 2021 tutti i consigli provinciali dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori si riuniscono per esprimere i propri voti per il rinnovo dei quindici componenti del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (CNAPPC).
La maggioranza nel CNAPPC uscente attorno alla figura del presidente Giuseppe Cappochin si è raccolta in una lista di 15 candidati (14 per la sezione A e 1 per la sezione B) sotto il nome “L’Architettura che Unisce”, il cui programma è disponibile online all’indirizzo https://www.larchitetturaunisce.org. Giuseppe Cappochin e la sua maggioranza sono noti agli urbanisti e pianificatori territoriali e ambientali soprattutto per la bozza di riforma della professione da lui promossa e resa pubblica all’inizio di marzo del 2020 che, con un’azione ostile e deontologicamente deprecabile nei confronti di alcune categorie di iscritti, prevedeva unilateralmente, da parte degli architetti, la soppressione della figura professionale del pianificatore territoriale, nonché di quelle dei paesaggisti, dei conservatori e di tutta la sezione B dell’Ordine.
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