Carriere e persone. Le associazioni L’iter parlamentare del nuovo provvedimento dopo l’ok del Senato. Piccoli professionisti crescono, un registro per tre milioni di lavoratori «senza ordine»
Fonte: Corriere della SeraL’approvazione al Senato, lo scorso 15 novembre, spia- na la strada alla legge sulle professioni non regolamenta- te, vale a dire non inquadrate in ordini o collegi (il ddl attende il sì definitivo alla Ca- mera). Soddisfatto il Co- LAP-Coordinamento libere associazioni professionali: «Abbiamo vinto un’altra battaglia — rimarca il presidente, Giuseppe Lupoi — confer- mando come le idee giuste vadano avanti nonostante le opposizioni e pressioni delle vecchie lobby. E’ un passaggio importante, che riconosce dignità di professionista anche a chi non ha superato l’esame di Stato e può creare nuove opportunità per i giovani». La stoccata è per il tentativo di inserire al fotofinish un emendamento che avreb- be riproposto il dualismo tra professioni ordinistiche (di serie A) e libere associazioni (di serie B). La lotta all’ ultimo voto, però, non lo ha confermato: «Alla fine, è prevalso il buon senso — ragiona Marco Beltrami, presidente di Apco-Associazione professionale italiana consulenti di management — . La norma istituisce un registro delle associazioni professionali riconosciute, responsabili di certificare la qualità degli iscritti».Come? «Per aderire ad Apco — sottolinea Beltrami — bisogna dimostrare da quanto tempo si lavora nel campo e superare un test di idoneità. Speriamo che il provvedimento aiuti a ripulire il mercato dalla miriade di pseudo
consulenti, spesso improvvisati». Entusiasta della vittoria in Parlamento anche Damiano Mantovani, presi- dente di Ansdipp-Associazio- ne del manager del sociale e del socio-sanitario: «Non vogliamo parametrarci agli ordini professionali — puntualizza — ma che associazioni co- me la nostra, pur non essendo esaustive, possano accreditarsi per competenze, formazione continua e rispetto del codice etico».Già, perché il mondo delle professioni non regolamenta- te conta oltre 3 milioni di lavoratori nei settori più diversi, tradizionali e innovativi. Un mosaico sfaccettato nel quale autonomia è, spesso, sinonimo di originalità. E’ il caso di Watsu Italia che, da più di vent’ anni, promuove il body work acquatico. «Dal ’99, la partecipazione ai nostri cor- si di formazione triennali — racconta il presidente, Antonello Calabrese — è quintuplicata. Nell’ultimo anno, c’è stata una battuta d’arresto ma contiamo su una buona fidelizzazione dei clienti». Il galleggiamento in acqua a 35 gradi con digitopressione e stretching tiene, malgrado la crisi: terapia ideale come antistress o per le donne in gravidanza. Nel caleidoscopio delle libere professioni c’è spazio anche per grafologi, riflessologi plantari e floriterapeuti. «Il consulente in essenze floreali — spiega Patrizia Ro- berti, consigliere del Rif- Registro italiano dei floriterapeuti — suggerisce miscele di fiori per
riarmonizzare le emozioni negative». Gli esperti di scrittura puntano sulla versatilità: «Il nostro settore offre diversi sbocchi — rivela Ales- sandra Millevolte, presidente nazionale di Agi-Associazione grafologica italiana — dall’ambito peritale alla consulenza in strutture pubbliche e private, con possibilità di affiancare medici, pedagogisti e psicologi».
Maria Egizia Fiaschetti