"Patto dei sindaci un impegno per l’energia sostenibile" - Giuseppe Segno

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IL PROGRAMMA UE

Nel febbraio del 2009 l’UE ha lanciato il Programma europeo denominato “Patto dei Sindaci” (Convenant of Mayors), dove gli Enti Locali assumono un ruolo di primo piano nello sviluppo della politica energetica dell’Unione, impegnandosi a ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020.


Il Patto dei Sindaci rappresenta il PRINCIPALE MOVIMENTO EUROPEO VOLONTARIO che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.
Con questo Programma, le Amministrazioni locali hanno la possibilità di agire “dal basso” e in modo mirato su tutti quei settori energivori di loro diretta competenza, come il comparto edilizio, i trasporti e l’informazione al cittadino.

IL COMUNE

I Comuni possono aderire a questa iniziativa e redigere il ”Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile” (PAES), nel quale sono stabiliti precisi obiettivi di riduzione delle emissioni per ogni settore e sono definite le misure e le politiche concrete che devono essere realizzate per raggiungere questi obiettivi. 

Come?

LA LINEA DI PARTENZA – L’IBE (Inventario Locale delle Emissioni)

Si calcolano i consumi di energia e le relative emissioni di CO2 ad un dato anno di tutto il territorio comunale. L’anno è scelto in base alla disponibilità di recuperare i dati dei consumi energetici per i vari settori interessati dal piano. 

Rispetto a quei valori l’Amministrazione si impegna a ridurre le emissioni di CO2 del 20%

IL PIANO

Le Azioni di Piano proposte nei PAES si realizzeranno nel breve – con cambiamenti immediati sul territorio anche in termini di emissioni evitate – o nel lungo termine – cercando gli strumenti utili a superare gli eventuali ostacoli di natura finanziaria, tecnologica e culturale che incontreranno per la propria realizzazione.

LE AZIONI

Molte sono le azioni che è possibile applicare per conseguire risparmi energetici e quindi minori emissioni di CO2 in ambito comunale. Il Comune è, innanzitutto, esso stesso un consumatore di energia. Così come sancito dalle Direttive comunitarie (2006/32/CE) l’Ente pubblico deve rivestire un ruolo esemplare al fine di diffondere presso la cittadinanza le buone pratiche adottate e, nel contempo, beneficiare dei relativi risparmi economici per disporre di nuove risorse da destinare ai servizi per il cittadino. Ecco come:

  • Riqualificazione del patrimonio edilizio ed utilizzo fonti rinnovabili

  • Efficientamento dell’illuminazione pubblica, degli impianti semaforici e delle lampade votive

  • Revisione dei contratti di fornitura (green public procurement)

  • Rinnovo automezzi di servizio con veicoli a basso impatto ambientale

  • Informazione, consulenza ed educazione al consumo, al fine di attivare investimenti e comportamenti in direzione dell’efficienza energetica:

  • servizi di consulenza individuale gratuita 

  • Coinvolgimento e motivazione della cittadinanza tramite questionari, sondaggi, eventi ed educazione nelle scuole

  • Edilizia e urbanistica: revisione dei Regolamenti Edilizi e sviluppo urbano sostenibile

  • Diffusione di impianti di generazione di energia da fonti rinnovabili e di cogenerazione (ossia produzione congiunta di elettricità e calore)

  • Reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento

  • Mobilità e trasporti, con particolare riguardo al maggior utilizzo dei mezzi pubblici, di trasporti collettivi, della bici, dei piccoli spostamenti a piedi ai fini di ridurre l’utilizzo del mezzo privato

  • Gestione dei rifiuti e delle acque reflue

  • Efficienza nelle piccole medie imprese, agricoltura e terziario

Il consumi propri dell’Ente pubblico (il comune) solitamente rappresentano il 2-3% al max del totale. Per questo motivo l’impegno dell’Amministrazione non potrà essere elusivamente concentrato sul proprio patrimonio pubblico ma dovrà coinvolgere i cittadini, le attività economiche e tutti i portatori di interessi diffusi presenti nel territorio comunale.

Sarà necessario, infatti, l’impegno di tutti questi attori per raccogliere questa sfida.

Viene quindi delineata attraverso il PAES una strategia diffusa dell’Amministrazione sia di efficientamento energetico del proprio patrimonio pubblico sia di divulgazione di quelle che vengono denominate “buone pratiche”, cioè quegli esempi virtuosi già portati avanti in altri contesti nazionali ed europei che hanno permesso di raggiungere obiettivi di riduzione notevoli e che possono essere ragionevolmente replicati ed innovati.

Il risultato atteso è principalmente quello di mantenere e auspicabilmente aumentare la competitività del sistema economico locale attraverso l’individuazione di poche ma significative azioni mirate che possano rappresentare un contributo misurabile immediatamente anche in termini economici e contemporaneamente essere a tutti gli effetti delle vere e proprie politiche ambientali.
Una riduzione del consumo energetico nelle imprese, ad esempio, significa avere molto spesso dei maggiori utili d’impresa con una conseguente possibilità di aumentare gli investimenti o perlomeno di rimanere nel mercato: tutto ciò contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2. 
riduzione del consumo energetico = utile di impresa (possibilità di aumentare gli investimenti) = riduzione delle emissioni di C02


Il meccanismo è quindi virtuoso e rappresenta una vera e propria politica di rilancio economico e sociale: una strada possibile da percorrere unitariamente Amministrazione comunale, attori economici - sociali e cittadini.


Articolo a cura di Giuseppe Segno, Urbanista – Esperto in Gestione dell’Energia (EGE – Energy Manager)