"Analisi e valutazione nei progetti" - Marco Cantaluppi

Molti fattori negativi di progetti preparati e realizzati nel passato, come un contesto strategico non chiaro, progetti orientati dall’offerta (progettisti) e non dalla domanda dei beneficiari, un’analisi insufficiente della situazione, una pianificazione orientata alla realizzazione di attività e non all’identificazione di chiari obiettivi, i rischi non sufficientemente presi in considerazione, una visione limitata nel tempo e non attenta alla sostenibilità e infine documenti di progetto imprecisi, richiedono l’introduzione di nuove metodologie per soddisfare le reali esigenze del territorio e un comune obiettivo di sviluppo.


Fondare l’azione locale sulle reali esigenze del territorio, conferire ai diversi soggetti territoriali un ruolo attivo nell’individuazione, nella selezione dei bisogni e nella trasformazione di questi in qualificati progetti d’intervento, sono parte del sistema di regole su cui deve essere strutturata la programmazione per lo sviluppo. Programmazione che non può prescindere da attività di analisi e valutazione nei progetti.

La coerenza di un programma lungo tutte le fasi del ciclo, per assicurare la centralità della pertinenza, fattibilità e sostenibilità, si definisce in seguito ad un’analisi delle problematiche e dei benefici desiderati che si traduce in una rappresentazione di una proposta di progetto che ne illustri le risorse e i fini.

La valutazione, a seconda del momento in cui si svolge, assume molteplici funzioni.
La valutazione è la fase finale e il risultato di un’opera di analisi di un progetto o di un programma in fase di implementazione (valutazione on going) o già terminati (valutazione finale, valutazione ex post). Esiste anche quella che normalmente viene definita valutazione ex ante, che si colloca nella fase di identificazione del progetto.
La valutazione rientra e fa parte integrante del ciclo del progetto, ma occorre sottolineare che sono più di uno i momenti in cui è possibile e opportuno implementare un’attività valutativa. Esistono infatti diversi tipi di valutazione, caratterizzati dal fatto di porsi in un particolare momento del ciclo del progetto e, di conseguenza, dall’avere funzioni peculiari e ben definite.

La valutazione ex ante si inserisce nella prima fase del ciclo del progetto: l’identificazione. La valutazione fatta in questo momento del ciclo del progetto ha come finalità quella di valutare preliminarmente, e con forte sforzo di astrazione, il progetto così come identificato. In questo modo è possibile già in fase di identificazione correggere alcuni aspetti del progetto che palesemente potrebbero inficiarne la realizzazione.

La valutazione on going è quella che viene realizzata nel corso dell’implementazione del progetto, in genere nel medio periodo. In questo caso la funzione dell’attività di valutazione, che si avvicina per alcuni aspetti all’attività di monitoraggio , è di realizzare una valutazione intermedia del progetto per individuare le eventuali distorsioni o le problematiche che si sono venute a creare, in un momento in cui il progetto non è ancora terminato e sono quindi ipotizzabili delle misure correttive.

La valutazione finale si colloca, dal punto di vista temporale, nel momento in cui il progetto è appena terminato o terminato da poco tempo. In questo caso l’oggetto della valutazione è l’obiettivo specifico del progetto e, in particolare, il grado di raggiungimento dei risultati attesi, alla luce delle modalità con cui sono state portate a termine le attività previste.

La valutazione ex post viene realizzata dopo un certo lasso di tempo dalla fine del progetto che può essere un anno o un tempo più prolungato a seconda della complessità del progetto.
Si parla in questo caso di valutazione d’impatto e in un certo senso è questa la valutazione che permette di esprimere un giudizio circa il grado di raggiungimento dell’obiettivo generale. In genere sono interessati a questo tipo di valutazione in particolar modo gli enti finanziatori.

Una volta definiti i diversi tipi di valutazione che possono essere realizzati, occorre soffermarsi in maniera più analitica su quelli che vengono definiti i common core evaluation concerns, ossia gli oggetti su cui occorre focalizzare l’attenzione nel momento in cui ci si cimenta in un’attività valutativa.

La letteratura sull’argomento ne individua sei in particolare:
  • Pertinenza – ovvero la coerenza tra gli obiettivi del progetto e i problemi che si prefissava di risolvere e l’ambiente fisico e politico nel quale il progetto si svolge.
  • Preparazione e Disegno del Progetto – ovvero la logica e completezza del processo di progettazione e la logica interna e la coerenza del progetto stesso.
  • Efficienza – ovvero il costo, la velocità e l’efficienza della gestione del progetto grazie alle quali le entrate e le attività si sono convertite in risultati e la qualità dei risultati è stata raggiunta.
  • Efficacia – ovvero una verifica del contributo dei risultati ottenuti al raggiungimento dell’Obiettivo Specifico e di come le Condizioni hanno influenzato tale raggiungimento.
  • Impatto – ovvero l’effetto del progetto sull’ambiente generale inteso in senso fisico, culturale, politico e sociale, ed il suo contributo agli obiettivi settoriali riassunti negli Obiettivi Generali.
  • Sostenibilità – ovvero la probabilità che i benefici prodotti dal progetto continuino a prodursi, insieme con le Attività e i Risultati ottenuti. In particolare, lo sviluppo di fattori a sostegno delle politiche, di fattori economici e finanziari, degli aspetti socioculturali, di genere, di tecnologie adeguate e di capacità istituzionale. Occorre precisare che la questione della sostenibilità non sorge solo al momento della valutazione (sia essa finale o ex post), ma deve essere considerata, seppur in via preliminare e con tutti i limiti del caso, anche in altre fasi del ciclo del progetto: identificazione e pianificazione, realizzazione ed eventualmente anche nella fase di un’eventuale revisione o riprogrammazione. La sostenibilità è un’attività valutativa prevalentemente qualitativa, anche se in alcuni casi, come nella sostenibilità economica, può assumere anche connotazioni quantitative.
Quelli sopra elencati sono oggetti di indagine che stanno alla base di un’attività valutativa.
E’ chiaro che a seconda del tipo di valutazione che si sta conducendo (ex ante, on going, finale o ex post) alcuni oggetti di indagine non sono indagabili.
Il progetto, sul nascere, definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dell’intervento, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire e consiste in una relazione illustrativa delle ragioni della scelta della soluzione prospettata in base alla valutazione delle eventuali soluzioni possibili, anche con riferimento al profilo ambientale ed all’utilizzo dei materiali provenienti alle attività di riuso e riciclaggio, della sua fattibilità amministrativa e tecnica, accertata attraverso le indispensabili indagini di prima approssimazione, dei costi (previsione di spesa), da determinare in relazione ai benefici previsti, nonché in schemi grafici per l’individuazione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche degli interventi da realizzare.
Diversamente, se ci si trova nel corso di una valutazione on going, non è possibile né tanto meno opportuno indagare sull’impatto del progetto, elemento che può essere invece studiato ed analizzato correttamente solo dopo un considerevole lasso di tempo dal termine delle attività, nel corso quindi di una valutazione ex post.
Alla luce delle considerazioni fatte sopra è possibile formulare alcune osservazioni conclusive.
Prima di tutto occorre ribadire che l’attività valutativa non necessariamente è collocata temporalmente nel momento in cui terminano le attività implementative del progetto.
Esistono anche altri momenti nel contesto del ciclo del progetto in cui, non solo è possibile, ma anche auspicabile implementare un’attività valutativa. E’ tuttavia chiaro che, a seconda del momento in cui si realizza la valutazione, lo scopo e le modalità della stessa saranno diverse.
In secondo luogo è possibile concludere che la valutazione, di qualsiasi genere sia, è un’attività complessa, che richiede l’analisi di diversi elementi e che la possibilità di esprimere un giudizio obiettivo è conseguenza del fatto di averli correttamente analizzati.
La valutazione, poi, non è un giudizio fine a se stesso ma deve avere una funzione positiva di orientamento. Ecco quindi che le analisi del contesto portano alla definizione tipologica delle opere da realizzarsi, con tutte le caratteristiche e tutti gli elementi particolari che le connotano, divenendo elementi essenziali per la buna riuscita di ogni progetto e/o programma.