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Stefano Boato (1942-2024)

Venezia, 7 luglio 2024. Se n’è andato Stefano Boato, professore di pianificazione territoriale e urbanistica all’Università IUAV di Venezia. Apprendiamo con profonda tristezza questa notizia. Aveva 82 anni, era in pensione dall’università, ma non dalla vita sociale a Venezia e Mestre, dov’era attivo fino a pochi giorni fa a condurre le sue battaglie per un’urbanistica democratica, giusta, con regole trasparenti e capace di salvaguardare l’ambiente naturale. Sul finire degli anni ottanta ha anche rivestito la carica di assessore all’urbanistica del Comune di Venezia. In città è giustamente ricordato soprattutto per il suo pluridecennale impegno civico e politico. Per noi pianificatori-urbanisti, specialmente per quelli che hanno studiato a Venezia, che per un quarto di secolo è stata l’unica università italiana, assieme a Reggio Calabria, con un corso di laurea in urbanistica, Stefano rappresenta però uno di quei riferimenti importanti durante il proprio percorso formativo che non si dimenticano; i suoi insegnamenti sono stati capaci di accompagnarci anche dopo, nella professione, e dalle quali ancora oggi ci possiamo nutrire. Insegnava a leggere il territorio, i piani e gli effetti dei secondi sul primo. Nei suoi corsi e poi negli “atelier di progettazione” insegnava a condurre analisi storiche e fisiche puntualissime, circostanziate e mai didascaliche, che poi consentissero di elaborare una proposta e infine il piano. Non era un ‘accademico’ in senso classico. Che fosse un docente particolare lo hanno capito fin da subito, negli anni settanta, anche i suoi studenti dell’indirizzo sperimentale di un istituto per geometri a Mestre, dove insegnava prima di vincere la cattedra universitaria. Riusciva a entusiasmare i suoi studenti per la materia urbanistica a un punto tale da indurre molti a iscriversi poi al corso di laurea in urbanistica a Venezia, e non pochi di questi oggi sono esponenti di rilievo nella nostra professione e nell’accademia. Se oggi abbiamo dei pianificatori consci di sé e della propria professionalità lo si deve anche a personaggi come Stefano Boato. Un sentito abbraccio alla famiglia e agli amici da parte di tutta l’ASSURB.

Venezia, 7 luglio 2024. Se n’è andato Stefano Boato, professore di pianificazione territoriale e urbanistica all’Università IUAV di Venezia. Apprendiamo con profonda tristezza questa notizia. Aveva 82 anni, era in pensione dall’università, ma non dalla vita sociale a Venezia e Mestre, dov’era attivo fino a pochi giorni fa a condurre le sue battaglie per un’urbanistica democratica, giusta, con regole trasparenti e capace di salvaguardare l’ambiente naturale. Sul finire degli anni ottanta ha anche rivestito la carica di assessore all’urbanistica del Comune di Venezia.

In città è giustamente ricordato soprattutto per il suo pluridecennale impegno civico e politico. Per noi pianificatori-urbanisti, specialmente per quelli che hanno studiato a Venezia, che per un quarto di secolo è stata l’unica università italiana, assieme a Reggio Calabria, con un corso di laurea in urbanistica, Stefano rappresenta però uno di quei riferimenti importanti durante il proprio percorso formativo che non si dimenticano; i suoi insegnamenti sono stati capaci di accompagnarci anche dopo, nella professione, e dalle quali ancora oggi ci possiamo nutrire.

Insegnava a leggere il territorio, i piani e gli effetti dei secondi sul primo. Nei suoi corsi e poi negli “atelier di progettazione” insegnava a condurre analisi storiche e fisiche puntualissime, circostanziate e mai didascaliche, che poi consentissero di elaborare una proposta e infine il piano. Non era un ‘accademico’ in senso classico. Che fosse un docente particolare lo hanno capito fin da subito, negli anni settanta, anche i suoi studenti dell’indirizzo sperimentale di un istituto per geometri a Mestre, dove insegnava prima di vincere la cattedra universitaria. Riusciva a entusiasmare i suoi studenti per la materia urbanistica a un punto tale da indurre molti a iscriversi poi al corso di laurea in urbanistica a Venezia, e non pochi di questi oggi sono esponenti di rilievo nella nostra professione e nell’accademia.

Se oggi abbiamo dei pianificatori consci di sé e della propria professionalità lo si deve anche a personaggi come Stefano Boato. Un sentito abbraccio alla famiglia e agli amici da parte di tutta l’ASSURB.