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Comune di Monte San Pietro BO – Diffida

19 novembre 2020. L’amministrazione comunale di Monte San Pietro in Provincia (Città metropolitana) di Bologna pubblica un avviso per manifestazioni d’interesse per un conferimento di un incarico in materia di pianificazione territoriale, che “avrà durata fino al giugno 2021 o data successiva di effettiva conclusione dei lavori di redazione del PUG”. In Emilia-Romagna, il PUG è il Piano Urbanistico Generale, comunale o intercomunale. Il problema è che l’incarico non prevede alcuna forma di compenso professionale!  24 novembre 2020. Veniamo a conoscenza della questione e, assieme ai colleghi e alle colleghe del SINURB, decidiamo di intervenire immediatamente con una diffida. Nella determinazione della dirigente del Settore Gestione del territorio si legge che il Comune — un comune di 11.000 abitanti che ha già avviato la redazione del PUG intercomunale con due comuni limitrofi, istituendo tra l’altro a tale scopo un comune Ufficio di piano al servzio di un territorio di complessivi 61.000 abitanti — non disporrebbe di sufficienti risorse finanziarie per coprire la spesa relativa ai compensi professionali necessari. Sempre nella determinazione della dirigente si legge che si è  ritenuto pertanto utile esplorare la possibilità di […] un incarico a titolo gratuito, tenendo conto degli ultimi orientamenti interpretativi della giurisprudenza amministrativa che per casi specifici hanno ritenuto ammissibile tali incarichi (vedasi da ultimo TAR Lazio 30 settembre 2019, n. 11411 che non contempla un divieto per le Pubbliche Amministrazioni di conferire incarichi professionali a titolo gratuito, in particolare se si tratta di consulenza a carattere eventuale ed occasionale, mentre il professionista ottiene vantaggi curriculari e di crescita professionale)  Riteniamo che questi ultimi orientamenti della giurisprudenza amministrativa — o il combinato disposto normativo che ne sta a monte — siano a dir poco scandalosi e contrari a qualunque etica di una società che si definisce fondata sul lavoro. La gratuità di una prestazione professionale può essere decisa solo ed esclusivamente dal professionista in base a valutazioni di tipo filantropico, ma è inammissibile che un committente lo pretenda e, inoltre, dica anche “fa curriculum”. E, infatti, le norme deontologiche attualmente in vigore per i pianificatori territoriali iscritti all'Ordine APPC lo vietano classificandolo come concorrenza sleale e, pertanto, grave illecito deontologico.  25 novembre 2020. ASSURB e SINURB hanno informato del fatto i propri iscritti e hanno mandato, via PEC, le proprie lettere di diffida che, a causa della citata sentenza del TAR del Lazio, non poteva che essere rivolta ai nostri colleghi e alle nostre colleghe, chiedendo esplicitamente il rispetto delle norme deontologiche chiamate in causa, disertando il bando in questione. Nelle medesime lettere si invita, inoltre, l’amministrazione comunale di Monte San Pietro di ritirare l’avviso e di sostituirlo con un altro avviso con la previsione di un giusto compenso professionale. Vengono infine invitati il CNAPPC e tutti gli Ordini APPC provinciali — e in particolare quello di Bologna — a intervenire a loro volta con analoghe lettere di diffida.

19 novembre 2020. L’amministrazione comunale di Monte San Pietro in Provincia (Città metropolitana) di Bologna pubblica un avviso per manifestazioni d’interesse per un conferimento di un incarico in materia di pianificazione territoriale, che “avrà durata fino al giugno 2021 o data successiva di effettiva conclusione dei lavori di redazione del PUG”. In Emilia-Romagna, il PUG è il Piano Urbanistico Generale, comunale o intercomunale. Il problema è che l’incarico non prevede alcuna forma di compenso professionale!

24 novembre 2020. Veniamo a conoscenza della questione e, assieme ai colleghi e alle colleghe del SINURB, decidiamo di intervenire immediatamente con una diffida. Nella determinazione della dirigente del Settore Gestione del territorio si legge che il Comune — un comune di 11.000 abitanti che ha già avviato la redazione del PUG intercomunale con due comuni limitrofi, istituendo tra l’altro a tale scopo un comune Ufficio di piano al servzio di un territorio di complessivi 61.000 abitanti — non disporrebbe di sufficienti risorse finanziarie per coprire la spesa relativa ai compensi professionali necessari. Sempre nella determinazione della dirigente si legge che si è

ritenuto pertanto utile esplorare la possibilità di […] un incarico a titolo gratuito, tenendo conto degli ultimi orientamenti interpretativi della giurisprudenza amministrativa che per casi specifici hanno ritenuto ammissibile tali incarichi (vedasi da ultimo TAR Lazio 30 settembre 2019, n. 11411 che non contempla un divieto per le Pubbliche Amministrazioni di conferire incarichi professionali a titolo gratuito, in particolare se si tratta di consulenza a carattere eventuale ed occasionale, mentre il professionista ottiene vantaggi curriculari e di crescita professionale)

Riteniamo che questi ultimi orientamenti della giurisprudenza amministrativa — o il combinato disposto normativo che ne sta a monte — siano a dir poco scandalosi e contrari a qualunque etica di una società che si definisce fondata sul lavoro. La gratuità di una prestazione professionale può essere decisa solo ed esclusivamente dal professionista in base a valutazioni di tipo filantropico, ma è inammissibile che un committente lo pretenda e, inoltre, dica anche “fa curriculum”. E, infatti, le norme deontologiche attualmente in vigore per i pianificatori territoriali iscritti all'Ordine APPC lo vietano classificandolo come concorrenza sleale e, pertanto, grave illecito deontologico.

25 novembre 2020. ASSURB e SINURB hanno informato del fatto i propri iscritti e hanno mandato, via PEC, le proprie lettere di diffida che, a causa della citata sentenza del TAR del Lazio, non poteva che essere rivolta ai nostri colleghi e alle nostre colleghe, chiedendo esplicitamente il rispetto delle norme deontologiche chiamate in causa, disertando il bando in questione. Nelle medesime lettere si invita, inoltre, l’amministrazione comunale di Monte San Pietro di ritirare l’avviso e di sostituirlo con un altro avviso con la previsione di un giusto compenso professionale. Vengono infine invitati il CNAPPC e tutti gli Ordini APPC provinciali — e in particolare quello di Bologna — a intervenire a loro volta con analoghe lettere di diffida.


Documenti scaricabili:

ASSURB – Lettera di diffida del 25 novembre 2020
Comune di Monte San Pietro BO – Determinazione del 19 novembre 2020
Comune di Monte San Pietro BO – Avviso del 19 novembre 2020
TAR del Lazio – Sentenza n. 11411 del 30 settembre 2019
SINURB – Lettera di diffida del 25 novembre 2020