L’estensione delle pratiche valutative: il principio DNSH

L’estensione delle pratiche valutative: il principio DNSH

In questi giorni, e fino a venerdì 14 ottobre, si tiene l’edizione 2022 di Urbanpromo, quest’anno nell’«ambito di un unico evento tra “Città”, “Social Housing”, “Green” e “Digital” a Torino nella suggestiva cornice di Cascina Fossata. E anche quest’anno, come ormai consuetudine, l’ASSURB cura un seminario, e anche quest’anno nell’ambito di Urbanpromo Green. Il tema è relativo al principio valutativo DNSH (Do not significative harm; Non arrecare danno significativo) che guiderà tutti i piani e progetti attivati nell’ambito del PNRR. La partecipazione è gratuita.

L’appuntamento per noi è venerdì 14 ottobre dalle 14:30 alle 18:30. È possibile partecipare sia in presenza, sia online. L’Ordine APPC e l’Ordine degli Ingegneri assegnano crediti formativi professionali (CFP) a chi segue interamente i seminari di Urbanpromo. Per il nostro seminario, sono 4 CFP per pianificatori, paesaggisti, architetti e conservatori e 3 CFP per ingegneri. I partecipanti in persona possono iscriversi direttamente in portineria, mentre chi intende partecipare online e desidera l’assegnazione dei crediti deve farlo dallo specifico modulo online sul sito web di Urbanpromo. Senza iscrizione e senza assegnazione di CFP è possibile seguire il seminario anche sul canale YouTube di Urbanpromo.

Le quattro ore di seminario sono condotte e moderato dal past president dell’ASSURB Alessandro Calzavara, che vestirà anche il ruolo di discussant. Ci sarà un’introduzione al tema dell’indissolubilità tra pianificazione e valutazione da parte del presidente attuale dell’ASSURB, Markus Hedorfer. Seguiranno gli interventi invitati di Carmela Giannino del direttivo nazionale dell’INU, Pasquale De Toro dell’Università Federico II di Napoli, Urbano Barelli, project manager della Regione Lombardia su Valutazioni e autorizzazioni ambientali per il PNRR, Gabriella Chiellino, presidente di eAmbiente, Giuseppe De Luca dell’Università di Firenze e Luca Rampado, vicepresidente dell’ASSURB. Qui i titoli dei loro interventi:

  • Una introduzione: Pianificare come valutare (Hedorfer);
  • PNRR e DNSH: una strategia per il futuro (Giannino);
  • Il DNSH, questo sconosciuto (De Toro);
  • Applicazione del DNSH nel PNRR: luci e ombre (Barelli);
  • Tecnicalità del DNSH: un approccio empirico (Chiellino);
  • Valutazioni ambientali nell’approccio disciplinare (De Luca);
  • Valutazioni ambientali nella professione urbanistica (Rampado).
  • Conduzione, inquadramenti e conclusioni (Calzavara).

E qui l’introduzione al seminario.

La normativa sulla Tassonomia europea delle attività ecosostenibili — di cui all’art. 17 del Regolamento (UE) 2020/852 — individua i criteri per determinare come ogni attività economica contribuisca in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema, senza arrecare “danno significativo” (Do No Significant Harm) ai sei obiettivi ambientali contemplati dallo stesso Regolamento. Il principio DNSH è anche stato posto alla base del PNRR e del Next Generation UE, le misure messe in atto dall’Unione Europea per stimolare la ripresa in seguito alla pandemia Covid-19.

Si tratta di una terminologia che è entrata in uso comune, ma che ai più (anche ai professionisti che si trovano ad “attuare” le misure del PNRR) rimane sconosciuta nella sua applicazione e nella sua filosofia. Pertanto, appare importante affrontare in modo operativo tale nuova tematica, in modo da fornire gli strumenti tecnici e culturali per permettere un corretto approccio amministrativo, nel senso pieno del termine, ovvero quello di “amministrare” il capitale naturale nei processi trasformativi (in altre parole, “pianificare”).

Vengono pertanto coinvolti attori privilegiati del processo introdotto, in modo da proporre un processo di empowerment nello specifico settore: il suo campo di applicazione non è limitato alla presente contingenza, dettata dall’agenda del PNRR, ma rappresenta un diverso (più ampio e corretto) approccio progettuale, che deve diventare “patrimonio condiviso” di tutti gli operatori della trasformazione/conformazione del territorio. Ovviamente, tra tali operatori vanno ricompresi non solo le figure “tecniche” ma anche gli assuntori delle “politiche” che generano tali trasformazioni, che necessariamente dovrebbero confrontarsi con la (abusato termine) sostenibilità.


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